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Paramilitarismo di stato minaccia media alternativi
Associazione Nazionale Nuova Colombia / domenica 14 dicembre 2014
 

L’Associazione "Nuova Colombia" si propone di:
a) appoggiare e sostenere la lotta del popolo colombiano, delle organizzazioni politiche che si battono per la trasformazione in senso democratico del paese, e delle organizzazioni popolari di tipo sindacale, cooperativo e sociale;
b) promuovere campagne di informazione sulle vicende della Colombia, con particolare riferimento alla vita dei contadini, dei lavoratori e delle popolazioni indigene;
c) promuovere campagne di informazione e mobilitazione per la difesa dei diritti umani, dei diritti politico-sociali e delle libertà da ingerenze straniere dirette e indirette;
d) costruire momenti concreti di cooperazione e solidarietà con forze ed organizzazioni popolari impegnate nella lotta in difesa dei diritti sindacali, politici e umani, e per la trasformazione dei rapporti sociali ed economici nel paese.

Attraverso un comunicato, diffuso alla fine di novembre, le cosiddette “Aguilas Negras” hanno minacciato di morte 16 giornalisti e 13 media alternativi, impegnati a dare ampio spazio alla voce dei movimenti popolari e a difendere il processo di pace.

I giornalisti sono concordi nell’affermare che dietro queste minacce si cela una mano potente, che coordina gli attacchi contro la libertà di espressione in Colombia.

Presi di mira anche i familiari di Luis Alberto Castaño, giornalista che aveva denunciato abusi commessi dalla polizia pubblicando un dettagliato servizio fotografico.

I paramilitari del “Blocco Capital D.C.” hanno prodotto un volantino che, con i consueti errori di ortografia, elenca nomi e cognomi di giornalisti che operano su tutto il territorio nazionale, dimostrando un non secondario lavoro di intelligence previo.

Accusati di contiguità con l’insorgenza, aggrediti dalle forze repressive del regime e minacciati dai gruppi paramilitari (spesso composti da militari in servizio attivo, e sempre coordinati dalle Forze Armate), i giornalisti colombiani non asserviti ai dettami dell’oligarchia colombiana vivono una condizione drammatica, che spesso li obbliga all’esilio.

Asimmetria nella potenza di fuoco mediatica, a vantaggio dell’oligarchia, e persecuzione ai danni dei media critici e di opposizione, sono due fattori della stessa equazione che rappresenta il perdurare del conflitto. Senza il loro superamento la pace resterà una chimera.