Agencia Prensa Rural
Mappa del sito
Suscríbete a servicioprensarural

Ci rimane poco di umanità
Ilka Oliva-Corado / sabato 31 dicembre 2016 / Español
 

Ci rimane poco di umanità, se in qualche momento l’abbiamo avuta. Un pianeta insalvabile ci urla chiedendo aiuto, noi siamo disinteressati e ci sdraiamo con la pancia in alto a dormire dopo una sbronza, mentre intorno a noi si sta estinguendo davanti alla nostra indifferenza di mediocri egocentrici.

Siamo il deterioramento di una specie distruttiva, opportunista e spavalda. Siamo il peggio del male. Ogni giorno nasciamo con più specie in pericolo di estinzione, con la flora e la fauna in agonia, con le foreste tropicali pronte ad essere deserti. Con le vie dei nostri quartieri sparsi dalla spazzatura. Noi con la nostra pelle più dura. Più insensibili del giorno precedente.

Ogni giorno più bambini nelle strade nei contenitori dell’immondizia, ogni giorno più femminicidio; più bambine, adolescenti e donne violentate. Ogni volta più gravidanze prodotte da una violenza. E il diritto all’aborto che ancora non arriva perché è un punto controverso alla nostra doppia morale.

Ogni giorno più sparizioni forzate, più traffico di persone con il fine di sfruttamento sessuale, lavoro e traffico di organi. Più migranti lanciandosi alle frontiere della morte. Noi ogni giorno più corrotti come i grandi capi e ci adattiamo dicendo, se loro lo fanno perché noi no? Più meschini di un anno fa. Siamo docili quando ci conviene e eccellenti per vivere di apparenza.

La nostra specie è il veleno di tutte le creature che abitano nell’Universo. Corrotte in ognuna delle nostre azioni. Schiavi del consumismo e del pettegolezzo. Siamo bravi per umiliare l’abbandonato, per calpestarlo, per strofinargli nella faccia la nostra opulenza di bandito di doppia morale. Questi residui che ci permette il sistema, perché siamo deboli e accomodanti.

Noi che non conosciamo la fratellanza e la solidarietà, che la dignità scotta, che la lealtà ci offende e la coscienza ci fa da mandanti. A noi che la parola umanità ci crea l’ulcera. Che il rispetto per l’altro ci mette a disagio e ci fa irritare.

Siamo una specie putrefatta che nemmeno gli uccelli predatori vogliono mangiare. Ci divoriamo fra di noi, ansiosi, urgenti, con l’avarizia a fior di pelle; con la malvagità sulle labbra e nello sguardo. Con le frecce avvelenate nelle mani. E noi le lanciamo fra le famiglie, amici, conoscenti e, tutti al unisono contro il più sfruttato del sistema.

Quando avremo rispetto per tutte e ognuna delle specie del pianeta? Quando lotteremo per salvare i fiumi, i laghi e i mari? Per la fauna e la flora? Per il sorriso dei bambini emarginati? Per la speranza distrutta dei nonni che muoiono nella dimenticanza della società? Quando lasceremo l’avarizia per la coscienza? L’opportunismo per la condivisione? L’indifferenza per la solidarietà? L’esclusione per l’inclusione? I diritti per tutti, senza distinzione? Quando lotteremo per la libertà dei popoli? Quando, quando saremo umani? E’ urgente, era per ieri.

Tradotto da: Monica Monicardi

@ilkaolivacorado
Blog de la autora: Crónicas de una inquilina
contacto@cronicasdeunainquilina.com