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Ostaggio ribelli Farc ucciso in operazione militare
Contropiano / venerdì 13 luglio 2007
 

Un commerciante sequestrato il 1° maggio dalla guerriglia delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) è rimasto ucciso insieme a un soldato e a quattro ribelli in un’operazione militare mirata a liberarlo: lo ha riferito il comandante in capo dell’esercito, generale Mario Montoya, secondo cui era stata la famiglia dello stesso ostaggio, José Diego Mejía Isaza, 55 anni, ad autorizzare l’intervento dei militari.

L’uomo sarebbe rimasto gravemente ferito, secondo Montoya, in un combattimento avvenuto ieri in un’area montuosa del dipartimento centro-occidentale di Caldas; è deceduto durante il trasporto in ospedale. Le Farc avevano chiesto un riscatto di due milioni e mezzo di dollari per rilasciarlo.

La notizia giunge mentre il paese è ancora in lutto per l’uccisione di 11 deputati del Valle, sequestrati cinque anni fa dalle Farc, morti in circostanze non ancora chiare durante uno scontro a fuoco il 18 giugno: la guerriglia, che ha riferito la notizia la settimana scorsa, ha imputato l’accaduto all’incursione di “un gruppo militare, finora non identificato” contro l’accampamento dove i deputati erano tenuti prigionieri.

Se per il governo i soli colpevoli sono i ribelli, secondo fonti militari e analisti del ministero della Difesa, citati dal quotidiano americano in lingua spagnola ‘El Nuevo Herald’, l’ipotesi più accreditata sarebbe quella di un’incursione effettuata da ‘cacciatori di teste’.

Dall’inizio dell’anno, incontrando anche l’opposizione delle famiglie dei sequestrati, il presidente Alvaro Uribe aveva rilanciato con forza l’opzione militare per tentare di ottenere il rilascio degli ostaggi in mano alla guerriglia; allo stesso tempo a giugno il presidente aveva ordinato, senza alcun accordo con le Farc, la scarcerazione di decine di guerriglieri detenuti: un gesto contraddittorio rispetto alle mosse precedenti interpretato come un tentativo di aprire un canale negoziale con la guerriglia.

[Fonte:MISNA]